Giovedì 12 Dicembre 2024
Senza categoria
Quando questo numero del magazine arriverà nelle case dei nostri lettori le troverà diverse: più calde, più scintillanti. Piene di bambini, bambini ovunque. Anche lì dove bambini non ce ne sono.
Il Natale ha questo grande potere: riportare alla luce il nostro passato. Quello riposto in cantina, assieme alle palline dipinte a mano e alle lucine, ai festoni e ai pupi del presepe. Sta lì, in cantina, a prendere buio e umidità, il nostro passato di ormai adulti disincantati alla scoperta che spesso si racconta una magia. Ma è una magia che ritorna, ciclicamente, ai primi di dicembre.
Attende pazientemente di rinascere, ogni anno, all’apertura di quelle scatole impolverate che con un tocco di bacchetta magica (appunto) sono capaci di riempire vuoti e spazi e a cambiare l’aspetto delle nostre abitazioni.
Non importa quale sia la sontuosità degli addobbi: basta un albero illuminato, un divano e qualche dono ed è l’incanto.
E non importa che non sia la casa di quando eravamo bambini, se abbiamo traslocato mille volte, se sia solo di passaggio o quella dei sogni: quel che conta è che sia il nostro rifugio dove far rinascere la magia e far ritornare i bambini che eravamo, a bocca aperta a guardare la punta di un albero che poi, a guardarlo bene ora, tanto alto e maestoso non è. Ma il punto di vista dei bambini è diverso, si sa. È puro, è autentico. Migliore.
Dolcezza e nostalgia:
l'avvicinarsi delle feste
con gli occhi di un adulto
nei versi di Natale di Francesco De Gregori:
"E tu scrivimi, scrivimi,
se ti viene la voglia,
e raccontami quello che fai,
se cammini nel mattino
e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi
e che sogni che fai"